5th

Giugno

Sabrina di Stefano

Sabrina di Stefano è una cantautrice romana che da pochi mesi ha esordito nel panorama musicale italiano con l’album Conoscete qualcuno che come me è stato rimandato in ginnastica dal ritmo jazz “latineggiante”; ora inzia la sua prima tournee nei più importanti club italiani e noi l’abbiamo incontrata a Milano.

Com’è nata la tua passione per la musica?
Fin dall’adolescenza ho ascoltato musica, soprattutto perché nella mia famiglia era un’abitudine, Dè Andrè, De Gregori, Bob Dylan e contemporaneamente mi piaceva scrivere, appuntavo tutto ciò che accadeva intorno e mi colpiva. Ho iniziato a studiare canto, il mio maestro era un pianista di un gruppo che suonava jazz sudamericano poi ho incontrato il mio produttore artistico e ho cominciato a realizzare la mia passione frutto dell’unione di testi, scritti da me, voce e musica data dal particolare arrangiamento d’ispirazione jazz.

Quattro mesi fa è uscito il suo primo cd dal titolo Conoscete qualcuno che come me è stato rimandato in ginnastica che è anche una canzone cosa significa?
Il titolo nasce da un fatto realmente accaduto, a scuola un anno sono stata rimandata in ginnastica. Ero in forte polemica con il sistema scolastico di allora e l’insegnante di ginnastica è diventato il capo espiatorio della mia protesta. Non accettavo che la scuola ci classificasse imponendo a tutti di fare le stesse cose senza valorizzare le nostre inclinazioni personali. La canzone partendo da questo fatto è un’invettiva contro l’appiattimento personale e sociale ed poi è divenuta anche il titolo del cd.

Quindi cosa vuole esprimere attraverso le sue canzoni?
Il tema comune del mio lavoro è non essere conformisti, non parlo di un anticonformismo fine a se stesso, ma valorizzare la nostra essenza profonda anche se ci sembra così diversa dal mondo che ci circonda e ricordarsi sempre che tutto parte da noi.

Nel tuo album sono presenti diverse cover come La Bambola di Patty Pravo come nasce quest’idea?
Le cover sono molto importantI soprattutto nelle mie performance dal vivo, La Bambola nasce per caso, era una canzone che mi portavo dietro dall’infanzia, poi un giorno in studio di registrazione l’ho accennata e i musicisti mi sono subito venuti dietro,  il mio produttore è rimasto colpito e ha deciso di inciderla immediatamente.

Secondo te Internet ha aiutato a diffondere il jazz in generale e soprattutto tra i giovani?
Se si guarda oggi al mercato della musica fare canzoni non commerciali e sperare di avere un minimo di successo sembra un’impresa impossibile, ma a mio parere grazie ad Internet ora c’è spazio per tutti perché costituisce un mondo di fruizione musicale nuova. Personalmente ho un mio spazio su My Space che è apprezzato e mi permette di effettuare scambi con altri artisti, contribuendo fortemente alla mia crescita professionale.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Aprire un ristorante dove si fa musica dal vivo.

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