I comuni utilizzano questi introiti per, appunto, finanziare i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, oltre che a finanziare i propri costi per la macchina burocratica necessaria alla riscossione di tali tasse. Il comune, o più comuni, affidano la gestione dei propri rifiuti ad un’impresa in grado di soddisfare sul territorio l’esigenza di raccolta e smaltimento rifiuti.

Le imprese a cui viene affidata la gestione son generalmente sempre imprese di un certo spessore ma soprattutto sono imprese partecipate dai comuni stessi in qualità di soci.
Nell’affidamento della gestione il comune definisce dei requisiti di qualità e di servizi minimi che l’impresa deve soddisfare. Ma oltre a questi requisiti nulla poi può decidere.
Essendo un’impresa, ed essendo partecipata da soci sia pubblici sia privati (per esempio A2A SPA e HERA SPA) l’obiettivo dell’impresa è massimizzare il profitto, cioè far guadagnare i propri soci.
Quindi alla fine dell’anno, la società tira una riga su costi e ricavi, approva il bilancio e se ci sono utili/guadagni, li divide tra i soci stessi.
Chi sono i SOCI? I comuni stessi! …Oltre ad una serie di privati.
Quindi i comuni, raccolgono la TARI, la usano per finanziare la raccolta e smaltimento dei rifiuti affidando il servizio ad una società dove loro stessi sono soci, poi ricevono i guadagni dell’impresa sotto forma di partecipazione societaria e ne possono usufruire per i propri.
scopi… POLITICI. Dalla TARI guadagnano soldi per il proprio comune per fare altro.
TUTTO A POSTO, finché nessuno dice nulla!
Marco Lacalamita
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