23rd

Giugno

La salumeria del vino

Pare quasi una sinestesia il nome di questo grazioso locale dove il vino non si affetta e nemmeno il salame si sorseggia, ma le ferree regole della ristorazione vengono sovvertite dal novello principio che qui tutto si può assaggiare e soprattutto comprare. Insomma, una sorta di agriturismo metropolitano dove si va a mangiare, si trascorre qualche ora in tutta serenità e poi si può anche portare a casa un ricordino gustoso. Oppure si può semplicemente acquistare scegliendo il prodotto direttamente dagli scaffali. Liberamente o sotto la saggia supervisione di Alessandro Filini, responsabile de La salumeria del vino.

NETTARI & LECCORNIE TAKE AWAY – Anzitutto ci sono loro, innumerevoli e a portata di sguardo, le etichette delle migliori maison italiane (più di cinquanta vantano i tre bicchieri) a cui da settembre si andranno ad aggiungere vini provenienti dall’estero, a ognuno dei quali verrà dedicato un intero mese di presentazione e vendita. E poi, ben ordinati e schierati, i vasetti stile country che esibiscono i preziosi contenuti attraverso il vetro della confezione. Di diversi colori, formati e consistenze, le specialità invitano all’assaggio. E se molte fanno la riverenza alla tradizione, altre strizzano l’occhio all’inventiva. Ecco allora che accanto ai più classici crema al tartufo bianco, foie gras d’anatra e d’oca (sia intero che a blocchi), zafferano in pistilli, mostarde varie, funghi porcini, aceti aromatizzati e fichi cotti al forno, fanno la loro comparsa marmellate in multiversione (di peperoncino, di cipolle al cognac, di zucca, d’uva Malvasia, di mela murgina e di pampasciuni), le diverse declinazioni del pesto (di cime di rapa, di carciofi e portulaca e di ortaggi), l’aglio alle erbe aromatiche e quello rosso di Sulmona, il pâté d’aglio piccante, il miele di mirto e di cardo e il Vicòt (summa di vin cotto, frutta secca e verdure). Delikatessen provenienti dalla solare Puglia nonché dalla Francia.

SPIZZICHI & BOCCONI – Ma La salumeria del vino è anche il posto giusto per uno spuntino, un pranzo e una cenetta all’insegna della tipicità sul tagliere. Infatti prosciutti e prosciuttini simpaticamente penzolanti dal soffitto possono allegramente finire a fettine per essere degustati in abbinamenti sorprendenti. Tipo: finocchiona con verdure sott’olio, lardo di Colonnata e di Arnad con polentine, petto d’oca e speck d’anatra con lenticchie, Patanegra e fichi, bresaola della Valtellina con caprini erborinati, prosciutto di pecora con marmellata di arancia, prosciutto di cervo con marmellata di mirtilli e culatello di Zibello e ananas. Senza dimenticare i sempreverdi pane e salame e mortadella e tigelle, i formaggi (in connubio a miele, marmellate e mostarde) e manicaretti a tutta leggerezza come cuscus con ratatouille di verdure, minestrone freddo alla ligure, zuppetta d’aragosta, carpaccio di angus marinato con rucola e grana oppure affumicato con funghi sott’olio, carpaccio di bisonte con olive taggiasche, sfilacci di cavallo con cannellini, aringhe marinate al ginepro, filetti di tonno, rucola e pomodoro, carpaccio di spada con erba cipollina e pomodorini e ciuffetti di calamari in umido con riso Venere. Una ricerca dell’eccellenza che si rinnova nei dolci: gelato al Moscato, al Nero d’Avola, al rum e alla sangria, pesche all’Aleatico e melone tinto. A mezzodì, invece, si può anche ordinare il menu degustazione a 9,50 Euro (selezione di selezione di salumi, un primo piatto e un calice di vino oppure acqua).

CURIOSITA’ – Accogliente ed essenziale, l’ambiente lascia ai prodotti la scena. Un bel bancone in legno, tavolini per piacevoli tête-à tête con la golosità e un gradevole dehors per le serate estive. Poi, se si vuole approfondire l’argomento enogastronomico si possono consultare i libri di cucina in bella mostra sui ripiani, oppure, ancor meglio, partecipare ogni due settimane alla degustazione guidata e gratuita organizzata dal locale. Gli attori? Un particolare vitigno, una regione oppure un’azienda e i suoi gioielli. Un’ultima cosa: i prezzi dei vini esposti s’intendono da asporto. D’altro canto, se la bottiglia viene consumata in loco la maggiorazione fissa è di 10 euro (anche per la più esclusiva), al fine di favorire il rapporto qualità-prezzo del buon bere.

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