11th

Giugno

Se son rose… si mangeranno

C’è chi con i petali gioca a “m’ama non m’ama”, e chi invece li utilizza in cucina, realizzando ricettine leggere e delicate, oltreché estremamente colorate. Succede a Sapori & Seduzione, novello ristorantino che si distingue per una proposta intrigante e alternativa: un menu ritmato da pietanze a base di pesce, in cui il fil rouge (o sarebbe meglio dire il fil rose) è dato dalla costante presenza di fiori, frutta fresca e spezie. Dosati con indubbia saggezza, al fine di creare preparazioni semplici ma al tempo stesso originali e appetitose. Sia per gli occhi che per il palato.

INTIME ATMOSFERE – Pochi tavoli, la genuina eleganza della spontaneità e un soppalco per un romantico tête-à-tête: le due giovanissime titolari Alessia e Simona Paglia hanno voluto creare un ambiente intimo e raccolto, in cui la vera protagonista è la cucina. Però una cucina fuori dal coro, capace di discostarsi dai soliti canoni, che recitano carne e pesce abbinati a verdure, per sublimarsi in creazioni riverenti i figli del mare, con corredo di delizie di Madre Terra come frutti, fiori ed erbe.

E SPUNTA UN FIORE NEL PIATTO – Ai fornelli c’è papà Alfredo, da vent’anni nel campo dell’hôtellerie e della ristorazione ma alla sua prima esperienza da chef-patron. Al suo fianco Pasquale Esposito, un passato al Principe di Savoia e al Four Seasons e un presente all’insegna di una floreale avventura. Due menti fantasiose che, unite, danno vita a portate assolutamente accattivanti, se non altro perché al di sopra di ogni schema. Ecco allora il bianco-rosso e dolce-salato carpaccio di ananas con pesce spada affumicato, vinaigrette di fragole e semi di papavero; il millefoglie di finocchio e salmone marinato alle arance e aneto; la tartare di rombo chiodato al frutto della passione e pepe di cayenna; e i gamberi su misticanza di stagione (ruchetta, spinacino e soncino) in fiore e infusione di pesche gialle. Una gastronomia dalle note soavi, giocata sull’equilibrio degli ingredienti e sui giusti accostamenti, inediti ma mai azzardati. Succede con i primi e anche con i secondi. E il risultato è sempre piacevolissimo: vellutata di ceci (tiepida) con scampi profumati allo zenzero; gnocchetti al Fiano di Avellino aromatizzato ai fiori di rosmarino con fasolari e pomodorini; risotto Carnaroli mantecato con vongole, limone e fiori di cartamo; paccheri di Gragnano con pesto di mare (merluzzo, basilico e pinoli) e filetti di mandorle tostate; gallinella del Mediterraneo farcita con cuscus e mango (morbidissima e molto gustosa), sgombro del Tirreno arrostito in tegame con perle di melone Cantalupo alla menta; tonno steccato alla citronella su insalatina di stagione e fiori di zucca (al naturale); calamaro ripieno con pane raffermo, pinoli, uvetta sultanina e olive taggiasche; e, unico connubio carne-pesce, filetto di manzo con medaglioni di astice profumati al coriandolo fresco.

UNA DOLCE CONCLUSIONE – Rigorosamente fatti in casa, i dolci sono l’ennesima conferma della leggerezza fatta sostanza, come il candido semifreddo di fragole e violette con salsa alla vaniglia; l’amorevole delizia di pan di Spagna con crema (pasticciera) alle rose e ciliegia candita; il seducente tortino caldo con cuore di cioccolato fondente e pera estiva; la soffice mousse al cocco e frutta candita alla cannella con salsa al cioccolato fondente (servita in tazza trasparente) e il fresco sorbetto di anguria e zenzero. E per finire? Un buon caffè aromatizzato al cioccolato, alla cannella e al cioccolato e peperoncino.

NEL CALICE – Una quarantina le etichette che scandiscono la lista dei vini. E se i bianchi sono per vocazione i più noti complici del pesce (ottimi la Vernaccia di San Gimignano, il Lugana, il Gewürztraminer, la Falanghina, il Greco di Tufo e il Gavi di Gavi) non meno adatti possono essere rossi come il Sannio Aglianico, lo Syrah, il Pinot Nero e il Refosco dal peduncolo rosso.

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