12th

Settembre

Sulle tracce di Goldoni per la nuova stagione del Teatro Olmetto

NEL SEGNO DI GOLDONI – La nuova stagione di prosa del Teatro Olmetto, che verrà inaugurata il 19 settembre, si prospetta come un omaggio alla città di Venezia, e in particolare a Carlo Goldoni, di cui ricorrono i 300 anni dalla nascita. Eugenio de’ Giorgi, direttore artistico del Teatro e presidente dell’Associazione Teatrale Duende, spiega che “L’anniversario goldoniano – coincidente con i 50 anni dalla fondazione del teatro – è un eccellente pretesto per la realizzazione dello scopo che l’Associazione Teatrale Duende, nata a Venezia nel 1997, si è sempre prefissata: produrre, distribuire e promuovere sul territorio nazionale ed internazionale la cultura italiana con particolare attenzione al teatro goldoniano, ai personaggi storici veneziani e alla Commedia dell’Arte”.

VISIONI VENEZIANE – Da settembre a dicembre il festival Venezia, la commedia impazza presenta sei spettacoli che analizzeranno da diversi punti di vista la città lagunare. Il primo, scritto da Eugenio de’ Giorgi, è una nuova produzione dell’Associazione Teatrale Duende, Venezia 1516, affittasi monolocale zona Ghetto (dal 19 settembre all’8 ottobre): propone diversi personaggi legati alla storia del Ghetto e affronta il tema della segregazione degli Ebrei. Seguono La buona madre (dal 17 al 22 ottobre), una rilettura della “tragedia edipica” di Carlo Goldoni in chiave di commedia; La Venexiana (dal 24 al 28 ottobre), opera erotica di un anonimo veneziano del ‘500, nella quale sono le donne a gestire il desiderio sessuale; Lo sghignazzo di Arlecchino (dal 7 al 19 novembre), in cui de’ Giorgi unisce in un unico testo Ruzante, Goldoni e Fo. Infine, ancora di Goldoni, i due atti unici Amor fa l’uomo cieco (dal 23 novembre al 3 dicembre) e La Pelarina (dal 6 al 25 febbraio). Questa prima parte della rassegna si conclude in modo solo in apparenza discordante con Sogno di una notte di mezza estate (dal 12 al 23 dicembre) di William Shakespeare: il grande drammaturgo inglese, nella regia di Massimo Navone, incontra e viene contaminato dalla Commedia dell’Arte; trasformando il palcoscenico in una vera e propria scatola, con le tec-niche del teatro su nero Navone crea un onirico e suggestivo spettacolo di apparizioni.

AMORE, TRA ROMANTICISMO E IRONIA – La seconda parte della stagione si apre con Le relazioni pericolose (dal 13 al 28 gennaio) di de Laclos, il primo spettacolo dalla compagnia Pianoinbilico: l’astratta scenografia, in contrasto con i costumi del XVIII secolo, intende dare un rilievo universale alla rappresentazione di un’egocentrica classe dirigente francese condannata al fallimento e all’autodistruzione. Dopo il successo dell’anno scorso viene riproposto L’uomo dei miei sogni (dall’1 al 18 marzo), una romantica commedia contemporanea – un’eccezione, in un teatro incentrato sulle opere classiche – che vede tre giovani donne alle prese con problemi sentimentali; segue Homo Stupidens (dal 22 marzo al 5 aprile), di Pierre Byland, recitato parte in italiano e parte in francese, che analizza criticamente l’uomo e i suoi comportamenti facendone emergere l’aspetto clownesco. La compagnia I Fratellini porta in scena l’opera di Gogol Il diario di un pazzo (dal 10 al 15 aprile), racconto della schizofrenia di un impiegato, il cui unico compito consiste nel temperare le matite del capoufficio. Chiudono la stagione altre due produzioni della Compagnia Duende: in Dottori di chiara fama (dal 19 aprile al 6 maggio), una favola moderna che ha come protagonista Arlecchino, de’ Giorgi parte dal tema dell’alimentazione e delle malattie ad essa legate per comporre un’acuta satira sulla ricerca di notorietà e di prestigio. In Foolforshakespeare (dall’8 al 13 maggio), invece, vengono raccolti i più famosi personaggi shakespeariani, Amleto, Otello, Riccardo III e Macbeth, ritratti nei loro momenti di follia. In ultimo viene riproposto Sogno di una notte di mezza estate (dal 17 maggio al 17 giugno).

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