28th

Novembre

Terre senza confini

Ecco le ecoregioni! Un nuovo modo per classificare le zone del nostro pianeta. “Quando l’ultima fiamma sarà spenta, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce catturato, allora capirete che non si può mangiare denaro” (Toro Seduto)

IMMAGINI DAL MONDO – Il primo piano di una tigre che annusa con il suo nasone arancione una ninfea rosa, l’immagine del più grande fiore della terra in mezzo alla foresta, uno stuolo di pinguini e ghiacciai scolpiti come enormi opere d’arte ai confini dell’Antartide sono le fotografie in mostra fino al 30 dicembre. Se non si vogliono solo lasciare le foto alle generazioni future, bisogna impegnarsi a proteggere le zone della terra più a rischio e con una maggiore varietà di esseri viventi. Ci sono 200 regioni, individuate dal gruppo scientifico coordinato dal WWF, prioritarie: “le attività umane e l’inquinamento rappresentano una minaccia tangibile per queste aree rimaste finora miracolosamente integre. Proprio da qui nasce la necessità di proteggerle, ma anche di creare una consapevolezza per cui la ricchezza della natura diventi un valore biologico, estetico e culturale da preservare”.

PITTURA O SCULTURA? NO, VITA – E se gli impressionisti hanno solo copiato e Fidia ha ben scolpito, le infinite forme della natura sono un’ispirazione perenne alla vita. L’esposizione al White Star Adventure suscita passione per la terra e mostra i mille volti di un mondo imperscrutabile e nascosto, ma sempre vivo. Le barriere coralline si susseguono ai deserti australiani ed i fenicotteri rosa lasciano il posto ad una scimmia che stringe il suo piccolo: squarci di vita e splendidi colori. Le statue naif dei ghiacciai perenni e la magia dei fondali marini mostrano quanto grande e piccolo sia il mistero della diversità. Mare ed acqua dolce, cascate e foreste tropicali riempiono le foto e sussurrano un grido di aiuto ai visitatori, un appello a custodire e preservare ogni granello di sabbia ed ogni goccia d’acqua del mondo che ci circonda. Il valore della biodiversità è l’unico in grado di salvare le meraviglie che la terra ci offre: continuare a sorprendersi è il primo passo verso il cambiamento.

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