4th

Febbraio

Scandalo al sole di Sicilia

Osservando i paesaggi siciliani arsi dal sole, le aguzze scogliere di Naxos, le brulle colline punteggiate di agavi ed ulivi, i ritratti del popolo di Trinacria in abiti folkloristici, i nudi maschili in pose ellenistiche e languidamente narcise, ci si potrebbe stupire che queste visioni provengano dall’occhio di un fotografo nato e cresciuto nella fredda Germania. Gli scatti del barone Wilhelm Von Gloeden, tuttavia, rivelano una passione sensibile e sincera per quest’isola, così lontana dal cuore dell’Europa e per questo così attraente al suo sguardo. Von Gloeden impara presto ad assaporare il calore mediterraneo, le vestigia della Magna Grecia e i miti di questa terra, che diventeranno protagonisti della sua opera.

NUDI, PAESAGGI E SCENE DI GENERE – Nella sala del Palazzo della Ragione sono esposte 150 fotografie, che Von Gloeden realizza fra il 1878 e il 1931 a Taormina. Costretto a un clima mite per motivi di salute, l’aristocratico signore si stabilisce definitivamente in Sicilia ed inizia a ritrarne le sfumature, prima per hobby e poi per professione. L’esposizione comprende paesaggi e particolari del rigoglioso giardino della tenuta di Von Gloeden, ritratti di uomini, donne e bambini in abiti tradizionali, meravigliose ragazze velate, simili a Madonne in estasi,  il reportage sul terremoto di Messina del 1908 e una serie di nudi di giovani in abiti drappeggiati o travestiti da fauni o musici, che posano con compiacenza di fronte all’occhio da fotoamatore di Von Gloeden, quasi fossero dei discesi dalle pendici dell’Etna.

ARTE E SCANDALO – L’opera di Von Gloeden fu sempre ritenuta scandalosa dagli ambienti più conservatori, tanto che alla morte del fotografo il compagno Pancrazio Bucini, suo erede, fu processato per detenzione di materiale pornografico. Ancora oggi molti si guardano bene dal giudicare artistica la sua attività. Ad un’analisi più attenta però si scopre come questi ragazzi abbronzati, immortalati  in un rapporto panico con la natura, altro non sono che occasioni per celebrare la bellezza del corpo, talvolta in chiave ironica, talvolta naive, talvolta maliziosa e che non si discostano affatto da alcune campagne pubblicitarie premiate da critica e pubblico come nuova frontiera dell’arte.

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