Scompare oggi all’età di 70 anni Luis Sepulveda. Lo scrittore cileno aveva contratto il Coronavirus ed era ricoverato da febbraio all’ospedale di Oviedo, in Spagna
Aveva lasciato il suo Cile dopo l’incarcerazione subita da parte del regime di Pinochet e nel corso della sua vita era stato definito “il poeta combattente”. Luis Sepulveda scompare oggi all’età di 70 anni, combatteva, appunto, anche contro il Coronavirus dal mese di febbraio.
Sepulveda ha davvero lasciato il segno con le sue opere pluripremiate. Vince il Premio Tigre Juan con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, che gli diede la fama internazionale. Il Premio Primavera de Novela con L’ombra di quel che eravamo. E poi mille altri capolavori. Un altro su tutti, Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare, diventata poi un film d’animazione di Enzo D’Alò, che lo consacra come un autore destinato a far sognare diverse generazioni.
Scrittore di più di venti romanzi, libri di viaggio, sceneggiature, saggi. Luis Sepulveda è il testimone della storia del Novecento che ha scelto la letteratura per dare voce a chi non ha una voce. Gli era stato diagnosticato il Covid al rientro da un festival letterario in Portogallo dov’era ospite.
“Le mie storie sono scritte da un uomo che sogna un mondo migliore, più giusto, più pulito e generoso. Le mie storie sono scritte da un cileno che sogna di veder realizzato in questo paese il sogno più bello, quello di sederci tutti con fiducia alla stessa tavola, senza la vergogna di sapere che gli assassini di coloro di cui sentiamo la mancanza non ricevono il giusto castigo“. Così scriveva ne Il potere dei sogni, libro prova della sua passione politica e umana.
Riportiamo un suo incontro qui a Milano, con gli studenti dell’Università Cattolica. Una testimonianza di partecipazione politica e un invito ai giovani a essere il lievito della società di domani.
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